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CITAZIONE (*YelenaCruel* @ 13/5/2007, 13:29) allora leggi qua Forse non ci siamo capiti: so benissimo che purtroppo esistono casi di preti che hanno commesso abusi sessuali su minori. Detto questo, con la propaganda anticlericale puoi convincere i gonzi, certo non me. CITAZIONE me lo hanno passato oggi, l'articolo di Jamie Doward s'intitola Ratzinger e la pedofilia. Documento tanto segreto e scottante (come riportato nell'articolo), da essere pubblicato sul sito stesso del Vaticano: De delictis gravioribus Che poi il documento in questione rientri in una strategia esattamente contraria rispetto a quella fantasticata da Doward e sodali, lo dimostra l'articolo di Marco Politi su La Repubblica del 29 ottobre 2006: SPOILER (click to view) IL RETROSCENA La svolta di Wojtyla, la circolare di Ruini ai vescovi: quattro anni di sforzi per estirpare la piaga Pubbliche ammende e lettere segrete così il Vaticano decise di dire basta di MARCO POLITI CITTÀ DEL VATICANO LA SVOLTA avvenne tra il 2001 e il 2002. Protagonisti papa Wojtyla e l´allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Ratzinger. Scosso e disgustato dall´ondata di scandali che stava investendo la Chiesa cattolica degli Stati Uniti, Giovanni Paolo II ruppe con il secolare costume ecclesiastico dell´insabbiamento e si affrancò dai consigli di quanti in Curia propendevano per una «prudenza» molto simile all´omertà. Di colpo il pontefice polacco tirò i freni e con un Motu proprio del 18 maggio 2001 sancì il ruolo centrale dell´ex Sant´Uffizio nell´affrontare il fenomeno. Vennero poi le «Linee guida» elaborate da Ratzinger. Ai vescovi del mondo il cardinale chiedeva «non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio e la cura pastorale offerta dai vescovi e dagli altri responsabili ecclesiastici». È questo il documento su cui oggi si basa la Santa Sede per contrastare e combattere la pedofilia del clero. Al primo sospetto oggettivo il vescovo è tenuto a informare la Congregazione per la Dottrina della fede, che deciderà se far giudicare la questione a livello locale o avocare il procedimento in Vaticano. Lo stesso documento condanna ogni abuso della confessione per ottenere favori sessuali. Per scongiurare frettolose archiviazioni Ratzinger - d´intesa con papa Wojtyla - prese anche la decisione di modificare i termini di prescrizione dei processi ecclesiastici. I dieci anni necessari per far decadere i procedimenti scattano (dopo la riforma del 2001) soltanto a partire dalla maggiore età della vittima, in modo da garantire a chi è stato abusato nel corso dell´adolescenza la piena facoltà di intervento in giudizio. L´anno successivo il cardinale Ratzinger partecipò al vertice straordinario dell´episcopato americano, convocato a Roma, quando si stabilì «tolleranza zero» per i preti pedofili e l´immediato allontanamento di chiunque fosse coinvolto in indagini da incarichi ecclesiali a contatto con minori. Le dure parole, usate ora da Benedetto XVI, trovano un precedente nell´escalation di interventi di Giovanni Paolo II dopo l´esplosione degli scandali. «L´abuso che ha causato questa crisi - disse ai vescovi americani nell´aprile del 2002 - viene giustamente considerato un crimine dalla società ed è anche un peccato sconvolgente agli occhi di Dio». Quando nel luglio del 2002 il pontefice polacco si recò a Toronto per la Giornata mondiale della gioventù confessò dinanzi a centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che i preti pedofili provocavano in lui «un profondo senso di tristezza e di vergogna». Molti ritengono che l´allusione di Ratzinger alla «sporcizia» nella Chiesa durante l´ormai famosa Via Crucis del 2005, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, si riferisse anche ai casi di pedofilia diffusi in ogni parte del globo. Da pontefice Ratzinger ha costretto alle dimissioni - risparmiandogli l´onta di un processo ecclesiastico - il fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel, pressato da antiche accuse di pedofilia. Sulla situazione italiana il presidente della Cei Ruini mandò tempo fa una lettera a tutti i vescovi, che però non è mai stata pubblicata. Finora in Italia, tranne eccezioni, la tendenza nella gerarchia ecclesiastica è di aspettare le conclusioni della magistratura ordinaria, invece di punire per primi i colpevoli. CITAZIONE (emptystar @ 13/5/2007, 14:42) sì infatti interessante leggere la dichiarazione di leggere e poi come la modifica il giornalista Eh, caro empty, dovresti conoscermi e sapere che non mi sfuggi solo facendo l'anguilla. Capisco peraltro che nella tua posizione sia arduo ammettere le responsabilità di Nichi Vendola, cioè di colui che difende la pedofilia come il diritto dei bambini ad avere rapporti sessuali con adulti. CITAZIONE (eloise @ 13/5/2007, 16:37) perché presunti emissari di un Signore che perdona gli assassini ma non i divorziati (Signore, sì, lo so che non se tu che affermi e fai queste minchiate) Il perdono nel cristianesimo è connesso al pentimento, all'impegno nell'abbandonare il peccato, all'espiazione, alla riparazione del danno arrecato (per quanto possibile). Dico "per quanto possibile" poichè ad un omicida è evidentemente impossibile ridare la vita alla persona assassinata, mentre un ladro potrebbe ad es. restituire il maltolto. Ma un omicida che intenda continuare ad uccidere non può essere perdonato e similmente un divorziato che voglia rimanere nell'adulterio. CITAZIONE dovrebbero ricordarsi che finché sono su questa Terra la Legge che vale è quella umana, seppur fallace. La legge valida per il cristiano è quella naturale. La legge positiva va rispettata solo nella misura in cui vi si adegui. |