| Nella vita di ogni giorno il ritmo e' fondamentale,ma lo ignoriamo, facciamo finta di niente. Pensate alla sede del ritmo ( la parte mediana del corpo ), Polmoni e cuore sono gli organi ritmici piu' evidenti, quando respiro e battito cardiaco sono in accordo allora bene, quando sono in disarmonia c'e' qualcosa che non va.
Nelle scuole di teatro serie, nelle scuole di danza, ove ci si educa al movimento, si usa il metronomo e ci si sincronizza a dovere. Quindi l'osservazione sul fatto che molti insegnanti di musica trattano alla leggera l'educazione dei fanciulli mi risulta molto pertinente soprattutto perche' vittima di professori disattenti, quando cominciai a insegnare ero gia' ben conscio dell'errore numero uno nell'insegnamento cioe': Vomitare nozioni addosso alla folla e nel caso di insuccesso nei risultati e riscontri, manifestare nevrosi e isterismi o totale mancanza di disciplina e indolenza.
Comunque la scuola italiota-montessoriana non e' il luogo adatto per imparare nulla, quelle sono prigioni legalizzate per i giovani dove li si costringe a pensare dei pensieri edulcorati da ripetere al carceriere che non e' a sua volta educato a insegnar nulla e a giudicare oggettivamente fuori da antipatia o simpatia ( e tutto questo quando va' bene,..,).
Estendo il pensiero:
Non tutti nasciamo con un particolare interesse o predisposizione per le arti musicali ( ad esempio io stesso mi considero un mediocre musicista ma un buon insegnante ) e la responsabilita' nel decodificare la tipologia dell'alunno e variare secondo modalita' per lui piu' digeribili rispetto proprio questa sua tipologia i concetti da attraversare insieme, e' l'arte vera di un qualunque insegnante, insegnare, proprio come suonare e' un'arte e non si scappa lo sappiamo tutti che si puo' essere musicisti pazzeschi senza automaticamente essere buoni insegnanti e viceversa, e sappiamo pure che in i-taglia, basta un diploma di laurea e un corsetto per essere abilitati all'insegnamento, non c'e' insomma la cultura della formazione per gli educatori ( o meglio c'e' ma solo per un ristrettissimo campo di studi e non e' obbligatorio passare da tali scuole di formazioni prima di mettere piede in un'aula scolastica a formare i ragazzini ) .
Sulla cultura, mi piace come viene denigrata da C.B. egli parla dell'etimo e dice che cultura deriva da colon, la cultura e' colonizzazione. Se ci si pensa un secondo, come mai in Africa parlano il francese in quasi tutti gli stati ? Come mai in qualsiasi ondata di colonizzazioni i tiranni per prima cosa si lanciano nella cancellazione delle tradizioni,lingue,culti,usi,costumi, dei colonizzati ? In questo senso cultura e' colonizzazione e in Itali-argh ( argh e' l'onomatopea di chi osserva o subisce uno schifo nei fumetti ) dalle guerre in poi ci siamo consegnati ai popoli anglofoni in tutti i sensi. Ricordo che persino le scale musicali tradizionalmente studiate accademicamente e utilizzate come fondamento per la musica Europea, sono frutto di studi et esperimenti che dagli antichi greci ( su tutti Pitagora ) ci portiamo fino ad oggi. La culla della grande musica classica e' stata l'Italia, a seguire la Germania la Francia, l'Austria, la Polonia, l'Ungheria e la Russia. Le forme musicali le abbiamo inventate noi, il librettista di Mozart era italiano e Mozart stesso odiava ( e poi copiava) Clementi perche' era abbastanza invidioso di questo italiano ( lo scrive in una lettera privata forse al padre, non ricordo ) , Bach era grandissimo appassionato delle forme musicali italiane soprattutto apprezzava Vivaldi, Clementi in certi suoi frangenti lo trovo addirittura piu' geniale di Bach, oppure prendete Palestrina e sentite cosa si e' inventato armonicamente parlando con tre o quattro voci a parti strette ( un tipo di arrangiamento armonico si dice a parti strette se le voci stanno vicine, bisogna essere bravi per evitare aspre dissonanze tra gli intrecci ) .
Insomma nonostante un glorioso passato, questo pomodoro che era l'Italia una volta spremuto e' divenuto passato. Ci si impoverisce e di riflesso si impoverisce il prossimo, invece bisogna ricercare e mai affidarsi ai media, alle scuole statali o agli improvvisati, prima scrivevamo canzoni, oggi ci canzonano.
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